
Sergio Sereni è un ragazzetto tenace. Un tipo tosto che però non lo da a vedere. Avevo 10 anni quando mi sono trovato per caso a visitare il Tennis Club Perugia. Lì ho incontrato Adelmo, lo storico custode, che mi ha chiesto se avevo voglia di fare il raccattapalle. Sergio rispose di ‘sì’ e il suo destino cambiò, intrecciandosi a filo doppio con quello del TC Perugia. La proposta mi è piaciuta perché ero rimasto affascinato dall’ambiente, che per me, ancora bambino, era apparso come un grande ‘parco di divertimento.
È iniziata così la grande avventura della mia vita, che poi mi ha portato a conoscere e ad amare il meraviglioso sport del tennis. Regalandomi gioie, soddisfazioni, amici e una professione che amo come la mia famiglia.
Una giovane promessa (ma lui ancora non lo sa), che in silenzio, stringendo i denti con umiltà, inizia inconsapevolmente a costruire la sua ascesa tennistica guardando i campioni che si allenano sui campi del TC. Dopo il primo anno ho cominciato a giocare imitando quello che vedevo fare agli altri giocatori e miglioravo la tecnica ascoltando i suggerimenti che il maestro dava agli allievi durante le lezioni.
A 12 anni, grazie al maestro Dante Marcarelli ed al direttore sportivo del Club, sono stato inserito in un corso. Una grande opportunità per quei tempi di ristrettezze, anni in cui il tennis era uno sport per pochi fortunati. La voglia e l’entusiasmo hanno fatto il resto. In breve tempo, infatti, sono arrivati i primi risultati in campo regionale. Il Club mi è stato vicino, aiutandomi economicamente e spesandomi alcuni tornei che mi hanno fatto diventare un buon giocatore.
Il mio obiettivo, però, non era solo giocare bene, ma soprattutto diventare un bravo maestro per trasmettere la passione sportiva che ancora ho. Le ore trascorse a calcare il campo di terra rossa, sotto il sole battente d’estate o con l’umidità e il freddo invernale, non lo hanno mai spaventato.
Gran lavoratore, passano gli anni, Sergio arriva a festeggiare mezzo secolo, ma non si stanca del suo lavoro. Anzi. Dalla mattina alla sera, il maestro Sereni lo trovi lì: al campo ‘sei’, lo stesso entusiasmo e la stessa pazienza di allora nel divertire e regalare un sogno a chi sceglie di allenarsi con lui. Signore e bambini, over settanta e atletici trentenni lottano e sudano al campo ‘sei’, e imparano ad amare il tennis. A 19 anni — racconta ancora — fatta la scuola maestri a Roma, ho iniziato a lavorare al fianco di Dante ed insieme siamo riusciti a sfornare bravi giocatori.
Un giorno arrivò nel gruppo agonistico un ragazzino di undici anni con tanta voglia di giocare e di correre dietro alla palla. Aveva ottime qualità fisiche, era un piacere giocarci ed allenarlo. Quel ragazzino diventerà poi il campione Francesco Cancellotti. Formammo un gruppo meraviglioso, ottenendo numerosi risultati anche in campo nazionale, basta ricordare che tutte le squadre del Club erano formate da giocatori cresciuti nella nostra scuola tennis.
Dopo Francesco, che è arrivato ai primi posti della classifica mondiale, devo ricordare Michele Fioroni finalista ai campionati Italiani assoluti; non posso dimenticare anche i numerosi allievi diventati dei buoni giocatori di categoria B – C – e poi bravi maestri, come Sirchio – Pomelli – Patumi- Bartoloni Conti e Dozzini.
Fare l’allenatore mi ha regalato grandi soddisfazioni agonistiche, arrivando ad essere classe B 1. Ma i successi sono arrivati anche nell’età della ragione. A 45 anni, Sergio Sereni, insieme ai compagni ed amici Giorgio Bassi, Guido Gubbiotti, Stefano Tini e Francesco Pascoletti conquista il titolo nazionale a squadre di categoria.
Ancora oggi è viva in me questa passione arricchita dalla condivisione e dall’amicizia che ho avuto ed ho con tutti i soci del Club e con i miei colleghi.