Giorgio Bassi: la fortuna di quel nastro mancato

2 Ago 2020 | La storia del circolo

Giorgio Bassi la fortuna di quel nastro mancato

Sembra un paradosso, ma la fama tennistica di Giorgio Bassi, è legata ad una sconfitta che ha del leggendario e di cui ancora se ne parla. Ma andiamo per ordine. Giorgio nel ‘68 si ritrova a disputare uno dei tornei più blasonati dello Stivale: i Campionati italiani allievi, giocati ad Alessandria.

Va detto che il ragazzo, allenato nei campi del Tennis Club Perugia dal maestro Dante Marcarelli, si era lasciato alle spalle svariati successi, basti pensare al torneo di Rovereto, dove aveva battuto in finale il grande Binazzi.

Insomma la fortuna, legata anche ad un grande talento dato da quel mix di stile e tenacia, quell’anno sembrava essere dalla sua parte. Detto fatto si conquista la testa di serie numero 10 sul tabellone (210 gli iscritti al torneo, si noti bene).

Ero dalla parte opposta di Corrado Barazzutti _ racconta Bassi _ Ovviamente era lui il gran favorito della manifestazione, anche perché giocava in casa. Ed eccoci all’incontro. Partita combattutissima, tre ore di lotta. 6-3 per Bassi, poi al secondo set il punteggio si capovolge, sempre 6-3. Ma per Barazzutti. Si va al terzo. Una lotta fatta a colpi di fioretto, dritto, rovescio impeccabile, passanti da brivido. Pari. Allora non esisteva il tie-break – prosegue Bassi –

Sul cinque pari dovemmo giocare il game secco. Eravamo 40 a 30 per me. Vengo attaccato sul rovescio, il passante non entra. Barazzutti riguadagna terreno ed eccolo conquistare il vantaggio con un missile di dritto. Siamo al match ball. Corrado insiste con l’affondo. Reggo il colpo…la pallina decolla spedita, è fatta dico tra me.

Ma non avevo fatto i conti con il nastro. La palla lo sfiora. Di nuovo un brivido pensando che fosse ormai aldilà della rete. Ma non andò così, la pallina ricadde capricciosamente sul mio campo. Il nastro quella volta non fu dalla mia. Persi l’incontro. C’è da dire che quell’anno Barazzutti non venne mai sconfitto, e Bassi per un nastro rischiò invece di battere l’uomo più imbattuto del momento. Capricci del destino, che però Giorgio con il suo solito stile minimizza.

Io dice non avevo niente da perdere. Se avessi vinto? Non sarebbe cambiato niente. Chi non minimizzò fu il maestro Dante. Finita la partita lo cercai ricorda ancora Giorgio Dante era sparito. Nessuno lo aveva visto. Alla fine lo trovai dietro una siepe. In lacrime. Ma Giorgio Bassi anche senza quella vittoria ne fece ugualmente di strada. Arrivò ad un’ottima categoria e i suoi colpi infallibili hanno fatto grande la storia del Tennis Club Perugia.